Che cos’è l’imposta sostitutiva per i mutui? Quando dovete pagarla? In che percentuale? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
L’imposta sostituiva per i mutui non è altro che un’imposta che viene applicata ai contratto di mutuo in particolari e a tutti i contratti di finanziamento superiori ai 18 mesi, ossia a quelli considerati di medi-lungo termine.
Questa imposta si applica anche ai contratti effettuati da banche e vari istituti di credito, secondo la regolamentazione del Decreto del Presidente della Repubblica 601/1973.
Che cos’è l’imposta sostitutiva per i mutui?
L’imposta sostitutiva per i mutui non è altro che un tipo di imposta che va a cumulare e, come suggerisce il nome, sostituire molte altre imposte, così da doverne pagare solo una. Le imposte sostituite sono: imposta di registro, ipotecaria, catastale, di bollo e le concessioni governative di vario tipo.
L’imposta incide, ovviamente, sul mutuo contratto, attraverso due aliquote che vanno imposte in base al tipo di mutuo:
- La prima aliquota è dello 0,25% dell’importo finanziato per l’acquisto della prima casa.
- La seconda è del 2% dell’importo finanziato per qualunque altro caso. Gli altri casi sono definiti per legge (la 191 del 2004, poi decreto legge 168), ma si tratta di acquisto di seconda casa o finanziamenti erogati da soggetti che non sono banche.
Chi deve pagare l’imposta?
Si tratta di una tassa che deve essere pagata da colui che ha contratto il mutuo, il mutuatario, e non da chi lo eroga. Nel caso in cui i mutuatari siano più di uno, tutti dovranno pagare l’imposta, in base ai diversi calcoli del valore dell’imposta.
Il mutuatario paga l’imposta alla banca, al momento dell’erogazione del mutuo, che si prenderà carico di versare l’imposta allo stato per conto di chi ha ricevuto il mutuo.
In alcuni casi, tuttavia, l’imposta sostituiva per i mutui non dovrà essere pagata:
- Nel caso in cui si disponga di agevolazione fiscale per il mutuo sulla prima casa.
- Quando il contratto di finanziamento del mutuo non riporta la dichiarazione riguardante l’imposta.
Fate molta attenzione nel secondo caso, in quanto si tratta di un evento raro che, molto spesso, significa che il contratto redatto per il vostro mutuo non è a norma di legge.
Imposta sostitutiva per acquisto prima casa
La prima aliquota, quella dello 0,25% sul valore del mutuo, si applica solo nel caso in cui il finanziamento sia richiesto e ottenuto per l’acquisto di una prima casa.
Ma quali sono le caratteristiche che la casa deve avere per usufruire di questa aliquota minima? Eccole elencate:
- La casa da acquistare con il mutuo non deve essere “un bene di lusso” secondo la legge.
- L’abitazione deve essere ubicata nel comune in cui chi la acquista possiede la residenza o nel comune in cui intende avere la residenza entro un anno e mezzo dalla stipula del contratto di mutuo o dove lavora la maggior parte del tempo.
- Per i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE la casa dovrà essere la prima su suolo italiano.
- Altre particolarità sono definite a norma di legge secondo il Decreto del Presidente della Repubblica 26/04/1986 n. 131; Il Decreto Legislativo 31/10/1990 n. 346 e il Decreto Ministeriale del 02/08/1969.